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Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala - che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote - e, in maniera meno evidente, all'amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d'azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell'esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l'eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l'apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l'ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d'amore che copre più di vent'anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.
"Caffè amaro" di Simonetta Agnello Hornby, 348 pagine, Feltrinelli
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Città: La Spezia
100 battute per dire lei chi è.
Un ragazzo qualunque. Un drogato di storie che finiscono male o in modo strano. Un comunista perditempo, un rivoluzionario a tempo perso. Che poi diciamocelo, sono uno troppo pigro per la rivoluzione. Sono un ubriacone vecchio stampo, che ti riempie la testa con mille discorsi del cavolo quando si sbronza. Amo il vino, la birra e la caciara molesta fino a notte fonda. Sono un pazzo. Un romantico. Un illuso. Un sognatore col culo per terra.
Sono un contadino. Un contadino attratto dalla città, dal suo smog, dalla sua confusione, dai suoi segreti e dalla sua straordinaria malinconia.
Scrittore per passione, professione nella vita?
Studente. E quest’anno è l’ottavo anno di superiori. Ne ho persi tre nei modi più stupidi possibili, ma non rimpiango il passato. In questi anni mi sono divertito un mondo a bighellonare qua e là.
Quest’anno però ho deciso di darci una botta. Finisco e me ne vado da qualche parte. Bologna per esempio. Bologna mi attrae.
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"Una pagina tira l'altra. Eppure la lettura non può che scorrere con lentezza. C'è troppo dolore, c'è troppa disperazione, nel paesaggio di realtà che si va ad attraversare. Il mare è diventato una enorme fossa comune, il teatro acquatile di una immane tragedia di naufraghi: il quadrante acheronteo di violenze, lo specchio deforme attraversato dai fantasmi di quanti hanno sperato nella salvezza della fuga, sebbene pagata con la spoliazione e con gli abusi, con l'urlo raggelato delle madri e il pianto muto dei bambini che non sanno come decifrare l'orrore che si è disegnato nei loro occhi. Con quanta velocità è concesso di leggere la lentezza della sacra rappresentazione dell'esodo di una umanità straziata, tradita dalla storia e offesa dalle politiche del sospetto e dell'egoismo? A Vigàta, Montalbano è impegnato nella gestione degli sbarchi, nei soccorsi ai migranti, nello smascheramento degli scafisti. Ha la collaborazione del commissariato, di vari volontari, e di due traduttori di madrelingua. Si prodigano tutti. Si sacrificano, tra tenacia e spossatezza. Catarella si intenerisce, si infervora, e mette a disposizione delle operazioni caritatevoli la sua innocente quanto fragorosa rusticità. Il lettore procede, compunto, con il passo del pellegrino. E non si accorge che dietro le pagine si sta armando un romanzo perfettamente misterioso. Persino Montalbano viene colto di sorpresa. L'arrivo felpato del delitto gli dà il soprassalto..." (Salvatore Silvano Nigro)
"L'altro capo del filo" di Andrea Camilleri, 301 pagine, Sellerio
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A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre. "Io prima di te" è la storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco.
"Io prima di te" di Jojo Moyes, 312 pagine, Mondadori. trad. Maria Carla Dallavalle
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Città: Napoli
100 battute per dire lei chi è.
Purtroppo definire se stessi è sempre molto difficile: mi piace l’espressione “appassionato della vita”.
Scrittore per passione, professione nella vita?
Insegno la lingua italiana negli Stati Uniti. Ho collaborato con la Kent State University e attualmente dirigo un corso presso il Cuyahoga Community College, promuovendo lo studio dell’italiano con tutta la passione che ho in corpo. Qui negli States il metodo di studio è completamente diverso, ma una volta capito il meccanismo, le soddisfazioni possono essere tante, e le esperienze davvero interessanti.
Collaboro inoltre ad alcuni progetti legati alla creazione e allo sviluppo di campagne pubblicitarie, prevalentemente sul web, per clienti di levatura nazionale e internazionale. Si tratta di un impiego divertente perché lascia spazio a un tipo di creatività educata a rispettare i margini del foglio, le regole della realtà.